venerdì 17 ottobre 2025

🎙️ Titolo del podcast: “Permesso di soggiorno per lavoro: quando manca il contratto di soggiorno la Questura deve dire no”

 🎙️ Titolo del podcast:

“Permesso di soggiorno per lavoro: quando manca il contratto di soggiorno la Questura deve dire no”


🎧 Testo del podcast:

Benvenuti in un nuovo episodio di Diritto dell’Immigrazione, con l’avvocato Fabio Loscerbo.

Oggi analizziamo una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, la n. 17768 del 2025, che affronta una questione ricorrente: il rilascio del permesso di soggiorno per lavoro subordinato in assenza del contratto di soggiorno.

Il caso riguarda un cittadino straniero che aveva chiesto alla Questura di Roma il rilascio del permesso di soggiorno per lavoro subordinato o attesa occupazione.
L’amministrazione aveva dichiarato la domanda irricevibile, poiché mancava il contratto di soggiorno firmato con il datore di lavoro presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione.

Il ricorrente ha sostenuto che la mancata firma del contratto non dipendeva da lui, ma dal datore di lavoro che lo aveva allontanato prima della convocazione. Tuttavia, il TAR ha ritenuto irrilevante questa circostanza, precisando che il rilascio del permesso di soggiorno senza contratto non è possibile.

Il Tribunale ha chiarito che si tratta di atto vincolato, cioè obbligatorio, e che la Questura non ha alcun potere discrezionale in casi del genere: senza il contratto di soggiorno firmato in Prefettura, l’istanza è automaticamente irricevibile.

Il TAR ha anche ricordato che, se il problema deriva dall’inerzia della Prefettura o dello Sportello Unico, il rimedio non è rivolgersi alla Questura, ma proporre un ricorso per il silenzio amministrativo, come previsto dagli articoli 31 e 117 del Codice del processo amministrativo.

In conclusione, la sentenza ribadisce un principio chiaro: il permesso di soggiorno per lavoro subordinato nasce solo dopo la firma del contratto di soggiorno.
Senza questo passaggio, l’amministrazione non può procedere, e la Questura deve respingere l’istanza.

Io sono l’avvocato Fabio Loscerbo, e questo è Diritto dell’Immigrazione, il podcast che spiega come la legge e la giurisprudenza definiscono i percorsi dell’integrazione e del lavoro per i cittadini stranieri.
Alla prossima puntata!


📱 Hashtag:

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Il contratto di soggiorno come presupposto necessario per il rilascio del permesso di soggiorno per lavoro subordinato: note a margine della sentenza TAR Lazio n. 17768/2025

 Il contratto di soggiorno come presupposto necessario per il rilascio del permesso di soggiorno per lavoro subordinato: note a margine della sentenza TAR Lazio n. 17768/2025


Abstract

La sentenza n. 17768/2025 del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio offre l’occasione per approfondire il tema del contratto di soggiorno quale elemento costitutivo della procedura di rilascio del permesso di soggiorno per lavoro subordinato. Il giudice amministrativo conferma la natura vincolata del provvedimento di diniego da parte della Questura in assenza di tale contratto, evidenziando il corretto ambito di competenza tra Questura e Prefettura e richiamando il rimedio del ricorso per silenzio amministrativo.


1. Premessa

Il caso oggetto della decisione nasce da una situazione piuttosto frequente nella prassi amministrativa: uno straniero che, pur avendo instaurato un rapporto di lavoro, non completa la procedura di sottoscrizione del contratto di soggiorno presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione e presenta direttamente in Questura la domanda di permesso di soggiorno.

Il TAR Lazio, con sentenza resa in forma semplificata ai sensi dell’art. 60 c.p.a., ha confermato la legittimità del diniego opposto dalla Questura di Roma, chiarendo che il contratto di soggiorno non rappresenta un mero adempimento formale, bensì un presupposto sostanziale e imprescindibile per la nascita del diritto al rilascio del titolo di soggiorno.


2. La disciplina normativa di riferimento

L’art. 22 del d.lgs. n. 286/1998 (T.U. Immigrazione) stabilisce che l’ingresso e il soggiorno dello straniero per motivi di lavoro subordinato presuppongono la stipula del contratto di soggiorno presso la Prefettura – Sportello Unico per l’Immigrazione. Tale atto deve essere firmato da entrambe le parti (datore di lavoro e lavoratore straniero) e costituisce la base per la richiesta del permesso di soggiorno in Questura.

A ciò si aggiungono gli artt. 35 e 36 del D.P.R. n. 394/1999, i quali precisano che il contratto di soggiorno svolge una duplice funzione:

  1. garantisce il rispetto delle condizioni di regolarità del rapporto di lavoro;

  2. costituisce titolo autorizzativo ai fini dell’iscrizione anagrafica e del rilascio del permesso di soggiorno.

L’assenza del contratto comporta, di conseguenza, l’irricevibilità o il rigetto dell’istanza di permesso di soggiorno, trattandosi di un requisito legale che l’amministrazione non può disapplicare.


3. Il principio dell’atto vincolato

La decisione del TAR Lazio ribadisce che il provvedimento di diniego della Questura costituisce atto vincolato.
In altre parole, l’amministrazione non dispone di alcuna discrezionalità quando constata la mancanza del contratto di soggiorno: il rifiuto diventa obbligatorio per legge.

Il Tribunale sottolinea, inoltre, che la Questura non è competente a supplire alle omissioni o ritardi imputabili alla Prefettura. Se la mancata stipula dipende da inerzia amministrativa, lo straniero deve attivare il rimedio previsto dall’art. 31 c.p.a., ossia il ricorso per il silenzio, e non tentare di bypassare la procedura presentando direttamente la domanda alla Questura.


4. Il riparto di competenze tra Prefettura e Questura

Uno degli aspetti più rilevanti della pronuncia è il chiarimento in merito alla distinzione tra le funzioni dei due organi amministrativi coinvolti:

  • La Prefettura – Sportello Unico per l’Immigrazione è competente alla gestione della fase di stipula del contratto di soggiorno e alla verifica dei requisiti del rapporto di lavoro;

  • La Questura, invece, è competente al rilascio materiale del titolo di soggiorno, ma solo dopo che la procedura presso la Prefettura sia stata completata.

Questo assetto conferma la natura “a doppio binario” della procedura di ingresso e soggiorno per lavoro subordinato, nella quale ciascun ufficio svolge un ruolo autonomo ma complementare.


5. La posizione dello straniero e i rimedi esperibili

Il TAR osserva che l’eventuale responsabilità del datore di lavoro per la mancata firma del contratto non incide sulla legittimità del diniego.
Tale circostanza, infatti, può essere rilevante solo sul piano civilistico o giuslavoristico, ma non nel procedimento amministrativo, che resta vincolato al rispetto della sequenza procedurale prevista dalla legge.

L’unico rimedio possibile in caso di inerzia della Prefettura è quello delineato dagli articoli 31 e 117 c.p.a., che consentono di chiedere al giudice l’accertamento dell’obbligo dell’amministrazione di concludere il procedimento.


6. Considerazioni conclusive

La sentenza in commento si colloca nel solco di un orientamento giurisprudenziale consolidato, volto a garantire certezza e coerenza procedurale nei processi di regolarizzazione dei lavoratori stranieri.
Il contratto di soggiorno non è un mero documento accessorio, ma il fondamento giuridico dell’intera posizione di legittimità del soggiornante lavoratore.

Sotto il profilo sistematico, la pronuncia valorizza il principio di legalità amministrativa e delimita con chiarezza le competenze tra le autorità coinvolte, ribadendo che la regolarità del soggiorno deriva da una catena procedurale completa e formalmente corretta.

L’assenza del contratto, anche se imputabile a terzi, non può essere supplita da un provvedimento discrezionale, poiché ciò comporterebbe una violazione del principio di parità di trattamento e di certezza del diritto.

La decisione del TAR Lazio n. 17768/2025 rappresenta dunque un importante punto di riferimento interpretativo, utile non solo agli operatori del diritto, ma anche agli uffici amministrativi e alle organizzazioni che assistono i lavoratori stranieri, richiamando tutti al rispetto della sequenza legale necessaria per l’effettiva regolarità del soggiorno lavorativo in Italia.


Avv. Fabio Loscerbo

Published: Il Salone della Giustizia 2025: Roma al centro del dibattito sui diritti e sull’innovazione…

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Il Salone della Giustizia 2025: Roma al centro del dibattito sui diritti e sull’innovazione giuridica

 





Il Salone della Giustizia 2025: Roma al centro del dibattito sui diritti e sull’innovazione giuridica

Roma, 28-30 ottobre 2025 – Centro Studi Tecnopolo di Via Giacomo Peroni, 130

Dal 28 al 30 ottobre 2025 si terrà a Roma la sedicesima edizione del Salone della Giustizia, l’appuntamento annuale che riunisce magistrati, avvocati, studiosi, rappresentanti delle istituzioni e del mondo dell’informazione per discutere i temi centrali della giustizia, della legalità e delle trasformazioni sociali ed economiche in corso.

Una tre giorni di confronto ad alto livello

La manifestazione si aprirà con un ricordo del prof. Guido Alpa, figura di riferimento per il diritto civile italiano, seguito da un “face to face” tra il Ministro della Giustizia Carlo Nordio e il direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti.

Nel corso delle giornate interverranno protagonisti della vita istituzionale e accademica: Giudici costituzionali, rappresentanti del CSM, dirigenti ministeriali, giornalisti e accademici. I dibattiti affronteranno temi di estrema attualità come i diritti umani ai tempi dell’incertezza, la transizione ambientale, la riforma Nordio, l’intelligenza artificiale e la nuova frontiera del diritto, nonché le politiche di sicurezza e di protezione civile.

Giustizia, tecnologia e diritti umani

Particolarmente atteso è l’incontro sull’intelligenza artificiale e il suo impatto sul diritto, con la partecipazione di Antonella Ciriello (Ministero della Giustizia), Antonino La Lumia (COA Milano) e Carlo Foglieni (AIGA). Sarà l’occasione per riflettere su come l’IA stia trasformando la professione forense e il sistema giudiziario, tra innovazione, deontologia e tutela dei diritti fondamentali.

Altro appuntamento di rilievo sarà il panel su “I diritti umani ai tempi dell’incertezza”, moderato da Paolo Liguori, con la partecipazione del giudice costituzionale Francesco Saverio Marini e di rappresentanti del CSM e dell’Unione Camere Penali.

Dal PNRR al Piano Mattei: la giustizia come motore di sviluppo

Nella giornata conclusiva, ampio spazio verrà dedicato al PNRR e al Piano Mattei per l’Africa, con interventi del Ministro Tommaso Foti, di Bernardo Mattarella (Invitalia) e di Valter Mainetti (Condotte 1880).
Temi che intrecciano diritto, economia e cooperazione internazionale, sottolineando il ruolo della giustizia come strumento di crescita e di equilibrio geopolitico.

Il valore del confronto

Il Salone si conferma un luogo di dialogo trasversale, dove politica, istituzioni, magistratura e società civile si incontrano per delineare una visione condivisa della giustizia italiana ed europea.

Come ogni anno, la partecipazione di giornalisti di testate nazionali (Il Sole 24 Ore, Rai, Mediaset, Ansa, La Verità, Il Messaggero) garantisce un dibattito vivace e pluralista, con sessioni “face to face” tra rappresentanti del Governo e del mondo dell’informazione.


Avv. Fabio Loscerbo

sabato 11 ottobre 2025

“Residence Permit and the Pandemic The Council of State Protects Those Who Couldn’t Return”


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_تصريح الإقامة وجائحة كورونا_ مجلس الدولة يحمي من لم يتمكن من العودة_

_تصريح الإقامة وجائحة كورونا_ مجلس الدولة يحمي من لم يتمكن من العودة_ https://ift.tt/rJtSq9e 🎙️ عنوان البودكاست:
"تصريح الإقامة وجائحة كورونا: مجلس الدولة يحمي من لم يتمكن من العودة" 🎧 نص البودكاست: مرحبًا بكم في حلقة جديدة من بودكاست قانون الهجرة مع المحامي فابيو لوسيربو. اليوم نتحدث عن قرار مهم للغاية صادر عن مجلس الدولة الإيطالي، الحكم رقم 7904 لسنة 2025.
القضية تتعلق بمواطنة صينية رفضت شرطة نابولي تجديد تصريح إقامتها للعمل الحر، بحجة أنها بقيت خارج إيطاليا لفترة طويلة. لكن السيدة أوضحت أنها لم تغادر البلاد بإرادتها، بل بقيت عالقة في الصين أثناء جائحة كوفيد-19، حيث كان من المستحيل السفر بسبب إغلاق الحدود ووقف الرحلات الجوية الدولية. وقد قبل مجلس الدولة استئنافها، مؤكدًا أن الغياب لا يمكن اعتباره خطأً عندما يكون نتيجة قوة قاهرة.
كما أشار إلى أن القيود المفروضة على السفر عام 2020 كانت “حقائق معروفة عالميًا”، ولا يمكن مطالبة الشخص بإثبات أمر معروف للجميع. وأعاد القرار أيضًا التأكيد على مبدأ أساسي: حتى لو لم تُعرض المبررات أثناء الإجراءات الإدارية، يمكن للقاضي أن يأخذها بعين الاعتبار أثناء النظر القضائي.
وأخيرًا، اعترف مجلس الدولة بجذور السيدة القوية في إيطاليا – حيث تعيش مع أولادها وتمارس نشاطًا مهنيًا – وألغى قرار الرفض مع تعويض النفقات. إنه حكم يعيد التأكيد على أهمية مبدأ التناسب وحماية الحياة الخاصة والعائلية، حتى في حالات التعليق القسري للإقامة بسبب أحداث استثنائية مثل الجائحة. أنا المحامي فابيو لوسيربو، وهذا هو بودكاست قانون الهجرة الذي يروي كيف يمكن لاجتهاد قضائي أن يغيّر حياة الناس.
إلى اللقاء في الحلقة القادمة!
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“Permesso di soggiorno e pandemia il Consiglio di Stato tutela chi non poteva rientrare”


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“Permesso di soggiorno e pandemia_ il Consiglio di Stato tutela chi non poteva rientrare”

“Permesso di soggiorno e pandemia_ il Consiglio di Stato tutela chi non poteva rientrare” https://ift.tt/XLkjwvm 🎙️ Titolo del podcast:
“Permesso di soggiorno e pandemia: il Consiglio di Stato tutela chi non poteva rientrare” 🎧 Testo del podcast: Benvenuti nel nuovo episodio di Diritto dell’Immigrazione, a cura dell’avvocato Fabio Loscerbo. Oggi parliamo di una decisione molto importante del Consiglio di Stato, la sentenza n. 7904 del 2025.
Il caso riguarda una cittadina cinese alla quale la Questura di Napoli aveva negato il rinnovo del permesso di soggiorno per lavoro autonomo, sostenendo che fosse rimasta troppo a lungo fuori dall’Italia. Ma la donna aveva spiegato che non si era allontanata volontariamente: era rimasta bloccata in Cina durante la pandemia da Covid-19, impossibilitata a tornare per le chiusure e le restrizioni ai voli internazionali. Il Consiglio di Stato ha accolto il suo ricorso, chiarendo che l’assenza non può essere considerata una colpa quando deriva da cause di forza maggiore.
Ha ricordato che le restrizioni di viaggio durante il 2020 erano “fatti di conoscenza mondiale” e che non si può pretendere la prova di un evento universalmente noto. Inoltre, la sentenza ribadisce un principio fondamentale: anche se le giustificazioni non sono state presentate in sede amministrativa, il giudice può valutarle in sede giurisdizionale.
Infine, il Consiglio di Stato ha riconosciuto l’effettivo radicamento della ricorrente in Italia – dove vive con i figli e svolge attività lavorativa – annullando il diniego e compensando le spese di giudizio. Una decisione che riafferma l’importanza del principio di proporzionalità e della tutela della vita privata e familiare, anche in casi di sospensione forzata del soggiorno dovuta a eventi eccezionali come la pandemia. Io sono l’avvocato Fabio Loscerbo, e questo è Diritto dell’Immigrazione, il podcast che racconta come la giurisprudenza cambia la vita delle persone.
Alla prossima puntata!
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giovedì 9 ottobre 2025

📚 Formazione giuridica – Novembre 2025A cura dell’Avv. Fabio Loscerbo

📚 Formazione giuridica – Novembre 2025
A cura dell’Avv. Fabio Loscerbo

Il mese di novembre sarà dedicato a un nuovo ciclo di formazione professionale in materia di diritto dell’immigrazione e difesa dei richiedenti protezione, accreditato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bologna.
Tre incontri pensati per approfondire la dimensione giuridica, etica e organizzativa della tutela dei diritti fondamentali, con un approccio tecnico ma orientato alla prassi quotidiana degli operatori del diritto.


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📅 Programma degli incontri

Venerdì 7 novembre 2025
Il diritto a presentare domanda di protezione senza l’obbligo della dichiarazione di ospitalità
Riflessioni sull’ordinanza del Tribunale di Bologna, R.G. 1836/2025

Venerdì 14 novembre 2025
Il diritto a presentare domanda di protezione ed i limiti organizzativi della Questura
Riflessioni sull’ordinanza del Tribunale di Bologna, R.G. 3698/2025

Venerdì 21 novembre 2025
Profili deontologici nella difesa dei richiedenti protezione e l’orientamento del Consiglio Distrettuale di Disciplina


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📍 Sede: Sala Consiliare Quartiere Reno “Rosario Angelo Livatino”, Via Battindarno 127 – Bologna
🕒 Orario: 15:00 – 17:00
💼 Evento gratuito – 2 crediti formativi per ciascun incontro

Per informazioni e iscrizioni: avv.loscerbo@gmail.com


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Questi incontri rappresentano un momento importante per aggiornarsi su questioni centrali della prassi forense, in un ambito in continua evoluzione come quello del diritto dell’immigrazione.
L’obiettivo è favorire un dialogo costruttivo tra professionisti, magistrati e pubbliche amministrazioni, per rendere più efficiente e coerente l’applicazione delle norme a tutela delle persone.

#FormazioneAvvocati #DirittoImmigrazione #COABologna #DeontologiaForense #ProtezioneInternazionale #TribunaleDiBologna #Bologna #EventiGiuridici

New on TikTok: 🎓 تكوين قانوني – نوفمبر 2025 من تنظيم الأستاذ المحامي فابيو لوسيربو ثلاثة لقاءات للتكوين المهني المعتمد من نقابة المحامين في بولونيا، مخصصة لمواضيع قانون الهجرة والدفاع عن طالبي الحماية. 📌 الجمعة 7 نوفمبر 2025 الحق في تقديم طلب الحماية دون إلزام بتصريح الضيافة تأملات حول أمر المحكمة في بولونيا، رقم R.G. 1836/2025 📌 الجمعة 14 نوفمبر 2025 الحق في تقديم طلب الحماية والقيود التنظيمية لقسم الشرطة (Questura) تأملات حول أمر المحكمة في بولونيا، رقم R.G. 3698/2025 📌 الجمعة 21 نوفمبر 2025 الجوانب الأخلاقية في الدفاع عن طالبي الحماية وتوجهات المجلس التأديبي الإقليمي للمحامين 📍 قاعة مجلس حي رينو "روساريو أنجلو ليفاتينو" شارع باتيندارنو 127 — بولونيا 🕒 من الساعة 15:00 إلى 17:00 💼 فعالية مجانية | نقطتان للتكوين المهني لكل لقاء للتسجيل: ✉️ avv.loscerbo@gmail.com #تكوين_المحامين #قانون_الهجرة #نقابة_محامي_بولونيا #الأخلاقيات_المهنية #الحماية_الدولية

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