venerdì 19 settembre 2025

Protezione speciale e obbligo di valutazione del radicamento

Protezione speciale e obbligo di valutazione del radicamento


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Abstract
Il presente contributo analizza il rapporto tra protezione speciale e obbligo dell’amministrazione di valutare il radicamento sociale, familiare e lavorativo dello straniero in Italia, alla luce della normativa vigente e della più recente giurisprudenza. L’attenzione si concentra sull’evoluzione giurisprudenziale che ha trasformato la protezione speciale in uno strumento essenziale per la tutela dei diritti fondamentali, nonché sull’incidenza del principio costituzionale di proporzionalità nelle decisioni di espulsione e diniego.


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1. Inquadramento normativo
L’art. 19 del d.lgs. 286/1998, come modificato dalle riforme succedutesi fino al c.d. Decreto Cutro (D.L. 20/2023, conv. L. 50/2023), sancisce un divieto di espulsione nei confronti dello straniero che, in caso di rimpatrio, vedrebbe compromessi i propri diritti fondamentali alla vita privata e familiare, in base agli artt. 2, 3, 8 e 29 Cost., nonché all’art. 8 CEDU.
La norma attribuisce un valore centrale al radicamento sociale e lavorativo, riconoscendo che la mera regolarità formale del soggiorno non può prevalere sulla tutela sostanziale della persona che abbia stabilito legami profondi e stabili in Italia.


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2. Il ruolo della giurisprudenza
La giurisprudenza ha progressivamente ampliato l’ambito applicativo della protezione speciale, interpretando l’art. 19 TUI alla luce del principio di proporzionalità: il bilanciamento tra l’interesse pubblico alla sicurezza e all’ordinato controllo dei flussi migratori e l’interesse individuale dello straniero a mantenere la propria vita privata e familiare.
Numerosi Tribunali (Bologna, Venezia, Firenze, Brescia) hanno affermato che:

la domanda di protezione speciale deve essere sempre formalizzata e valutata, anche se presentata in forme non standardizzate;

il radicamento lavorativo e familiare costituisce un elemento determinante per il rilascio del titolo;

la ricevuta della domanda produce effetti provvisori assimilabili a un permesso di soggiorno, legittimando l’accesso al lavoro e ai servizi.



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3. Proporzionalità e diritti fondamentali
Il principio di proporzionalità, di matrice europea, richiede che l’espulsione sia esclusa ogniqualvolta il sacrificio imposto allo straniero risulti eccessivo rispetto al beneficio perseguito dall’amministrazione.
In particolare, la Corte EDU ha più volte chiarito che l’inserimento sociale e familiare, la durata della permanenza, la condotta tenuta e l’età di arrivo nel Paese ospitante sono fattori imprescindibili.


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4. Considerazioni conclusive
La protezione speciale, pur essendo stata oggetto di ridimensionamento normativo, continua a rappresentare il baricentro del sistema di garanzie per gli stranieri stabilmente integrati.
Essa traduce in concreto la necessità di coniugare la sovranità statale con il rispetto dei diritti inviolabili, confermando l’Italia come ordinamento ancorato a valori costituzionali ed europei.


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Parole chiave per SEO: protezione speciale, radicamento sociale, espulsione stranieri, art. 19 TUI, diritto immigrazione.


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Avv. Fabio Loscerbo


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